Il boxeur etero parte 2

Ci eravamo lasciati con il racconto dell’incontro nel boschetto, dove lo sportivo 19enne va a correre in mezzo alla natura…
Come anticipato a fine racconto, sebbene sparito per alcuni giorni (giusto il tempo di ricaricarsi di ormoni),mi ha contattato nuovamente. Questa volta il ragazzetto si è detto motivato a farsi fare cose di ogni genere, torture, penetrazione col massaggiatore, cera bollente sulle parti intime e tanto altro e mi ha chiesto di farlo a casa mia, nonostante la distanza. Come sempre è stato un balletto di appuntamenti dati e revocati e la mia pazienza è quasi finita quando, per fortuna, un giorno ha deciso di venire davvero. Quando è entrato in casa. ho stentato a crederci: un maschietto giovane, etero e bello come il sole, in totale balìa delle mie fantasie.

IL FINTO RAPIMENTO
Mi aveva chiesto un approccio tipo ‘rapimento’ e così ho fatto: l’ho aspettato dietro la porta di ingresso con un cappuccio in mano e, appena è entrato, gliel’ho messo sulla testa, senza che potesse vedermi. Con un braccio ho tenuto lui per il collo con il cappuccio sul viso, con l’altra mano ho cominciato a spogliarlo di quei pochi abiti che si era messo. Nonostante fosse già ottobre inoltrato, infatti, era ancora caldo e lui si è presentato in pantaloncini, sneakers e canotta. Appena gli ho tirato giù i calzoncini da corsa, ho scoperto che aveva già una poderosa erezione, segno che la farsa del rapimento lo eccitava davvero. L’ho trascinato sul divano e ho cominciato ad annusarlo qua e là: gli adolescenti hanno questo pregio di emettere degli odori molto intensi e la cosa mi ha eccitato da morire. Avevo già preparato il divano della tortura, con le corde legate ai quattro angoli, cosi da poterlo immobilizzare a X, con gambe e braccia aperte, a faccia in giù. L’ho legato mani e piedi e gli ho tolto il cappuccio, sostituendolo con una benda sugli occhi, una palla di gomma in bocca e, sopra la bocca, un bavaglio.

LE TORTURE SOFT
In quel momento lo spettacolo è stato talmente eccitante che non ho resistito e gli ho scattato due foto e girato un breve video mentre cominciavo ad accarezzarlo, sfiorandolo tra le natiche e i testicoli. Al solo sfioramento delle mie mani i suoi muscoli si contraevano di scatto, tra il solletico e l’automatismo dovuto alla paura/eccitazione. Purtroppo lui è molto rigido e non vuole contatti sessuali con altri maschi quindi, a parte avvicinarmi con il naso e la bocca al suo culetto sodo e peloso per sentire il suo odore, non ho potuto fare altro, se non accarezzarlo con le mani e giocare con il suo ano con le dita. Per farlo soffrire un po’ ho cominciato a fargli il solletico sotto la pianta dei piedi, anche quelli stupendi, nonostante un po’ malconci perché sta sempre in scarpe da ginnastica e corre tanto, ma ha un bel 43 chiaro di pelle e molto sensibili al tatto. Ho usato per un po’ alcuni piccoli oggetti come un pennello, uno stuzzicadenti che ho strofinato sui piedi mentre lui si dimenava e si lamentava. Poi sono passato alla cera; ho preso una piccola candela rossa, l’ho accesa e appena pronta, ho versato il tutto sulle natiche, cosa che lui non si aspettava. La reazione, infatti, è stata di stupore e di godimento al tempo stesso, l’ho capito dal tipo di lamento che ha fatto in quel momento e dal cazzo che pareva scoppiargli.

LA STIMOLAZIONE ANALE
Finito questo gioco con la cera calda, sono passato a massaggiargli l’ano con del gel lubrificante, perché il mio obiettivo, così come mi aveva chiesto lui stesso per settimane, era quello di penetrarlo col massaggiatore prostatico vibrante e lasciarlo lì mentre io facevo i cazzi miei per casa. Ma così non è stato, perché tra il dire e il fare c’è di mezzo... la paura, il ripensamento e un buco talmente stretto che è stato impossibile penetrarlo senza ferirlo. A quel punto, mentre stavo lavorando esternamente col dildo vibrante e lui ha cominciato gocciare dalla cappella sul divano, gli è squillato il cellulare ed è andato nel panico. Ho provato a dirgli di non muoversi ma si è innervosito e si è fatto slegare.

L’IMPREVISTO
Era la sua morosa che, improvvisamente, si è sentita male con febbre alta e lo ha chiamato perché sola. Da lì in poi la sessione è andata a farsi fottere perché lui, agitatissimo, stava lì in piedi impalato dicendo che doveva tornare di corsa a casa ma non si decideva a rivestirsi. Io nudo, in piedi e arrabbiato che lo insultavo per l’ennesimo contrattempo e la cosa è durata quasi mezzora. A quel punto, però, l’ho costretto a rimettersi sul divano a pecora senza legarlo, per stimolarlo e farlo sborrare prima di andarsene e lui ha obbedito. Mentre era lì intento a chattare con la sua fidanzatina, io ero dietro di lui con il vibratore poggiato sul suo buco del culo e con una mano sotto il cazzo a mungerlo, sempre più duro e bagnato di pre-cum. Tempo cinque minuti e l’ho sentito godere fino a che è scoppiato, sborrando a fiumi sul suo calzino che avevo appositamente poggiato sul divano sotto di lui. In questo modo, infatti, ho potuto tenermi il trofeo intriso di sperma fresco di un giovane etero e l’ ho usato più tardi per segarmi. Il tipo si è rivestito ed è fuggito come un ladro, lasciandomi lì tra l’incazzato e l’eccitato. Poco dopo, davanti ad un porno etero-bisex, ho preso il calzino che odorava di sborra e mi sono masturbato schizzando fino al muro. E non è finita qui…